immagine libro sangue sporco
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Sangue sporco, di Enrica Aragona

Parla di amicizia, futuri sbagliati, emarginazione, amore e riscatti questo libro di esordio di Enrica Aragona, edito da Corbaccio Editore.

Siamo a Roma, alla fine degli anni Settanta, e il sogno di una casa popolare diventa presto un incubo per il padre di Scilla: la bambina arriva nel quartiere a 4 anni con lui, la matrigna violenta e la sorellastra. Sotto i loro occhi increduli quell’area popolare si trasforma presto in un ghetto e in un inferno rabbioso e senza speranza.

Ma in quel luogo abbandonato dove ognuno ha un dolore personale a cui sopravvivere in qualche modo, in quella terra di nessuno che contamina chi ci vive fino a distruggerlo, a meno di non riuscire ad andarsene, c’è anche Renata, con una storia ancora più difficile.

Quei palazzoni fatiscenti diventano allora lo scenario di un’intensa storia tra Scilla e Renata, di amicizia prima e di amore poi: un rifugio in cui le due bambine, e poi ragazze che diventano donne, si nascondono da una realtà abbrutita e violenta. “E questa rabbia che ci tiene insieme, ci lega più di un fascio di catene”, così esordisce il libro, citando il verso di una canzone di Ivan Graziani, e non ci sono parole più azzeccate e più vere…

In quel luogo, dove nei vasi di fiori crescono le siringhe e dove non ci si può permettere di sognare, la vita corrode i legami, separa i destini, allontana le persone. Ma lascia comunque la possibilità di potersi salvare, come accade a Scilla, pur portandosi addosso ferite che non si rimargineranno mai.

La stessa cosa non succede a Renata, che invece soccombe, vittima di quella realtà e di se stessa, delle proprie debolezze e dei propri demoni. E ci vorrà molto tempo a Scilla – anni – per superare questa perdita e voltare davvero pagina, ricominciare a vivere: “a un certo punto ho capito che dovevo liberarmi di te e c’era solo un modo per farlo, perdonarti”.

Un libro intenso, vibrante e potente, che lascia il segno. Si legge tutto d’un fiato e resta attaccato addosso, graffiante e dolente. Lettura vivamente consigliata.

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